Al di là del prato,
che in estate si trasforma in Chiesa all'aperto, sorge
la meraviglia della Chiesa Grande. Essa rappresenta
una delle migliori espressioni del Seicento biellese;
si tratta di un barocco che coniuga la solidità
delleleganza col rispetto del senso della misura.
Ad un esterno estremamente semplice fa da contrasto
un interno ricco ed elaborato.
La Chiesa Grande
Al suo interno infatti tre
navate, segnate da due ordini di colonne in pietra.
I soffitti a volta, riccamente affrescati dall'Artista
Pietro Lace di Andorno (1648/1733) si possono ammirare
nel loro stato originale, che si e' mantenuto inalterato
nel corso dei secoli.
Le pareti d'altro canto sono invece dipinte con un motivo
geometrico che con un effetto "Tromp d'oeil"
puo' ricordare le "Azulejos" spagnole ma con
toni decisamente piu' caldi.
Nella navata di destra, da notare, la tela seicentesca
raffigurante San Giovanni Battista, restaurata nel 2004
a cura del DocBi (vedi
Sito relativo)
La Chiesa Grande
- Le tre navate
Tra le opere d'arte, spicca sull'altare maggiore, la
tela seicentesca raffigurante l' "Adorazione dei
pastori" considerata tra le migliori opere del
pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli, che già
nel 1661 è definita dagli scritti dell'epoca
: "opera elegantissima, delicata et preziosissima".
La tela è incastonata e sorretta da una imponente
ancona lignea settecentesca, opera di artisti valsesiani,
restaurata nel 2005 con il contributo e il sostegno
del DocBI (vedi
Sito relativo)
Entrando, nella navata di sinistra, si incontra il caratteristico
e più grande ex voto del biellese, raffigurante
la "Battaglia" tra i Mossesi ed i Triveresi
per il possesso della Chiesa Antica.
Un cartiglio alla base dell'opera attesta:
"
1643, giorno della Nunciata, si spararono
molte sparate
senza offesa d'alcuno per miracolo di Maria
Vergine "
La tela è attribuita, come peraltro i dipinti
che arricchiscono la volta, a Pietro Lace di Andorno
(1648 - 1733).
Molte sparate
- Ex Voto
L'antico elegantissimo pulpito, ora altare, attribuito
a scultori valsesiani, è datato 1679.